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Le Tavole di Licurgo. Senofonte. Sellerio, 1985.

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Descrizione

Sellerio (La memoria 112.); 1985; Noisbn ; Copertina flessibile con risvolti ; 16,5 x 12 cm; pp. 91; A cura di Gian Franco Gianotti. Nota di Luciano Canfora. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni), interno senza scritte; Buono, (come da foto). ; Quando fu persuaso che il suo sistema era mirabile, Licurgo gioì, come Dio, – secondo Platone – alla vista del mondo che si metteva in movimento. Radunò il popolo e i re e gli anziani, e vincolò tutti a un giuramento: di non mutare in nulla gli ordinamenti finché lui non fosse ritornato da Delfi, dove doveva consultare il dio. Ma giunto a Delfi e confortato dal dio, deliberò di legare per sempre i suoi concittadini a quel giuramento, ed essendo – dice Plutarco – «nell’età in cui è ugualmente appropriato continuare a vivere ovvero morire» decise di lasciarsi morire di fame e di non tornare più a Sparta. Tale fu l’origine della celebrata immutabilità degli ordinamenti di Sparta. Eppure secoli dopo il clima a Sparta era tale che persino uno Spartiata congiurò, con gli iloti e tutti gli altri esclusi, per sovvertire l’ordine di Licurgo… I congiurati si riunivano «e non riuscivano a nascondersi che avrebbero volentieri mangiato crudi gli Spartiati». A Senofonte, che ci dà l’allucinante notizia, dobbiamo il breve saggio sulla costituzione di Sparta – qui per la prima volta tradotto in italiano – in cui si cerca di comprendere come fosse nata la crisi della città perfetta. ; Spedizione veloce con BRT. L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.