La tirannide. Senofonte. Sellerio, 1986.

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Descrizione

Sellerio (La memoria 137.); 1986; Noisbn ; Copertina flessibile con risvolti ; 16,5 x 12 cm; pp. 74; A cura di Gennaro Tedeschi. Nota di Luciano Canfora.; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze, imperfezioni ai bordi), interno senza scritte; Buono, (come da foto). ; Scriveva il Machiavelli che «l’odio s’acquista così mediante le buone opere, come le triste; e però volendo uno principe mantenere lo Stato, è spesso forzato a non essere buono». In questo bilancio disincantato della cultura demonica del potere è forse la più durevole conquista del pensiero politico moderno. Né soltanto del pensiero realpolitico, giudicato talvolta come intrinsecamente conservatore, ma di ogni riflessione non mitizzante sull’arte politica: nelle memorie di un grande, e insospettabile, vinto della storia, Lev Davidovic Bronstein, detto «Trockij», ricorre un giudizio su di un compagno di lotte, travolto anche lui nello scontro delle fazioni, che sembra un commento alla sentenza del Principe: «aveva tutte le qualità del politico, purtroppo non anche i difetti». Se dunque il discrimine non passa tra «buoni» e «cattivi» governanti, ma tra chi sa addossarsi le dinamiche del potere e chi ne è alieno, il dialogo senofonteo Sulla tirannide – dove Ierone di Siracusa si duole della condizione sua di tiranno e viene consolato dal poeta Simonide – è forse il primo libro di politica che, «temprando lo scettro ai regnatori», abbia espresso, nella forma aporetica della conversazione, la dolorosa necessità del comandare. ; Spedizione veloce con BRT. L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.