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Mitologica. Il crudo e il cotto. Levi-Strauss Claude. Saggiatore, 1974.

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Descrizione

Il Saggiatore (La cultura. Biblioteca di scienze dell’uomo No. 15); 1974; Noisbn ; brossura ; 21 x 15,5 cm; pp. 510 ; Traduzione di Andrea Bonomi. Seconda edizione nella collana. 18 tavole fuori testo, 20 disegni. Volume illustrato a b./n. ; Presenta segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni), piccole imperfezioni ai piatti, interno senza scritte, volume lievemente brunito. ; Buono (come da foto). ; La struttura dei miti, l’analisi delle risonanze e delle connessioni tra mito e mito, un’analisi che svela il rapporto tra uomo e mondo, tra uomo e uomo, tra natura e civiltà, tra storia e società: ecco il tema di quest’opera di Lévi-Strauss che inizia una nuova serie di ricerche e che testimonia della duttilità, della ricchezza di applicazione, della segreta vocazione fenomenologica del mondo strutturalista. Dall’analisi di un mito si procede a quella di tutti i miti compresi nel primo: ne risulta una visione cosmica, la rivelazione del contesto logico operante e fungente nella facoltà fabulatrice e poetica, proprio la facoltà che sembra la più indipendente dalla rigorosa coerenza del tessuto strutturale. I miti dell’America tropicale rivelano un mondo con il quale dapprima ci scontriamo, ma che infine ci aiuta a riscoprire noi stessi, poiché il nuovo mondo si rivela come il nostro mondo. Analizzandoli ritroviamo il passaggio tra la natura – la nostra corporeità con tutto il suo ambiente – e la cultura, il senso della civiltà e della storia. La corporeità e il suo ambiente fisico, nella sua crudezza, l crudezza del cibo non elaborato, non sottoposto ad operazioni umane, si trasforma, con la cottura, con la cucina, come con le prime forme di tatuaggio, da res naturale in res culturale: la cucina è un geroglifico originario, simile ai geroglifici vichiani, nel quale si coglie la trasformazione dei dati elementari della natura in res gestae. Le strutture mitiche si liberano dal loro apparente disordine, rinascono dall’oblio e il lettore che segue Lévi Strauss si risveglia, coglie nella «logica poetica» la metrica del proprio pensiero. Ma la novità più prestigiosa, che attende ulteriori precisazioni, sviluppi e correzioni, è la riscoperta di una mediazione tra il formalismo delle strutture e il contenuto materiale. Il termine di mediazione, che assolve in Lévi-Strauss la funzione dello schema trascendentale in Kant, è la musica. Nella sua perentorietà fisica la musica racchiude le figure della logica e della matematica; è la indiscutibile presenza precategoriale delle categorie logiche che appaiono nel ritmo, nella melodia, nella esplicitazione spaziale del tempo, nella danza, e nei comportamenti più elementari dell’uomo. La logica è fisicamente vissuta prima di esprimersi nelle tautologie linguistiche. La stessa esposizione vissuta prima di esprimersi nelle tautologie linguistiche. La stessa esposizione di Lévi Strauss si presenta come uno spartito che attende una esecuzione musicale da parte del lettore e l’esecuzione è la comprensione del pensiero primitivo, del pensiero selvaggio, dell’origine sempre rinnovata delle nostre categorie logiche: è questa comprensione che deve diventare un rinnovamento, che deve trasformare anche l’antropologia in funzione del significato dell’uomo. ; Spedizione veloce con BRT. L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.