Il nostro nemico, lo Stato. Albert Jay Nock. Liberilibri, 2005.

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Descrizione

Liberilibri (Oche del Campidoglio 14.); 2005; 9788885140189 ; Copertina flessibile con risvolti ; 19,5 x 12 cm; pp.XLVII-141; A cura di Luigi Marco Bassani ; Presenta minimi segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni, imperfezioni), interno senza scritte; Molto buono, (come da foto). ; Ne Il nostro Nemico, lo Stato – uno dei trattati politici fondamentali per il pensiero libertario del Novecento – Albert Jay Nock, muovendo dalle tesi di Franz Oppenheimer, costruisce i concetti di “potere sociale” e “potere statale”, e li applica all’analisi della storia americana. Nock descrive il processo per mezzo del quale il “potere sociale” viene tramutato in “potere statale” e da esso fagocitato. Il potere sociale è l’interazione volontaria degli individui che creano e scambiano la ricchezza come liberi individui; il potere statale, per converso, non è altro che il processo di confisca di quella ricchezza. Vi sono infatti solo due strumenti per procurarsi la ricchezza: i mezzi politici e i mezzi economici. Lo Stato è l’organizzazione dei mezzi politici e nasce per garantire, alla classe di individui che si sappia impadronire del suo complesso armamentario, un’illimitata possibilità di sfruttamento della ricchezza prodotta tramite i mezzi economici. La costruzione statuale si rivela dunque come la chiave di ogni relazione parassitaria in tutte le convivenze politiche. Per chi accolga queste tesi, risulterà impossibile trovare un qualsivoglia criterio di distinzione fra le attività dei fondatori, amministratori e beneficiari dell’apparato statuale e quelle di una classe di criminali per professione. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.