Il centodelitti. Giorgio Scerbanenco. Garzanti, 2009.

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Descrizione

Garzanti (Nuova biblioteca Garzanti 80); 2009; 9788811666028; 22,5 x 15 cm; pp. 415; Rilegato con titoli al dorso, sovraccoperta; Prima edizione nella collana.; Leggeri segni d’uso ai bordi della sovraccopertina, interno ottimo; Buono (come da foto). ; Per capire il talento di Giorgio Scerbanenco e la sua qualità di scrittore, non c’è nulla di meglio del Centodelitti, che torna finalmente nelle librerie italiane a quarant’anni dalla sua prima pubblicazione. Tra le qualità di Scerbanenco c’è, per cominciare, un’inesauribile fantasia narrativa: il padre del noir all’italiana» era prima di tutto una straordinaria macchina per inventare storie decine di storie, ogni giorno, ogni settimana, ogni anno… Storie che potevano prendere la forma di un romanzo, oppure restare condensate in poche pagine, o addirittura in poche righe. Una manciata di quelle trame avrebbe potuto fare la fortuna di qualunque scrittore, ma lui ne aveva in serbo talmente tante che non si curava di metterle da parte. Le pubblicava tutte, senza paura di disperdere o bruciare il proprio talento, su giornali e riviste, con straordinario successo. Poi c’è la qualità di quelle storie, che ci portano in un mondo complesso e brutale, violento e terribile, ma al tempo stesso pieno di sentimento e di sentimenti: il nostro mondo, dove il delitto non è un’eccezione. Ancora, c’è la capacità di catturare l’attenzione del lettore già dalla prima riga e di portarlo fino al colpo di scena conclusivo, incatenato dalle svolte della trama e anche dalla verità dei dettagli: un’immagine, un oggetto, un gesto che danno realtà al racconto e lo rendono vivo. Infine, c’è l’accumulo di queste trame, in un intreccio che si sovrappone al tessuto della realtà e al tempo stesso offre la chiave per comprenderne il mistero crudele. Perché questo incredibile Centodelitti, con la sua raffica di microromanzi fulminanti, diventa quasi un’«Enciclopedia del male», dove la sopraffazione e la violenza con la loro fondamentale stupidità – sono la regola. Alla fine a prendere il sopravvento è il piacere della lettura: Scerbanenco gioca da vero maestro con la nostra curiosità e le nostre attese, e ci insegna a guardare il mondo e noi stessi con occhi diversi. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.