I sette peccati capitali e le sette virtù capitali. Giorgio Scerbanenco. Garzanti, 2010.

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Descrizione

Garzanti (Nuova biblioteca Garzanti 95); 2010; 9788811683858; 22,5 x 15 cm; pp. 252; Rilegato con titoli al dorso, sovraccoperta; Prima edizione nella collana.; Leggeri segni d’uso ai bordi della sovraccopertina, interno ottimo, volume lievemente brunito; Buono (come da foto). ; Capire perché Giorgio Scerbanenco venga considerato da molti tra i maggiori scrittori italiani contemporanei, e perché continui ad appassionare generazioni di lettori, è molto semplice: basta lasciarsi conquistare da queste sue folgoranti incursioni tra i vizi e le virtù, dalla ricchezza dei personaggi e delle trame, nutriti da una immaginazione che non perde mai il contatto con la realtà. C’è la maestria del narratore che sa catturare fin dalla prima frase e poi tiene viva la curiosità e la tensione con intrecci ricchi di suspense e scariche di adrenalina, ma anche con divagazioni e imprevisti. C’è la capacità di dare una forma al racconto, inventando a volte strutture sorprendenti. Ci sono i personaggi, con i loro sogni e le loro ferite, le loro debolezze e le loro qualità: bastano poche frasi, un dettaglio, per sbalzarli fuori dalla pagina e renderli vivi e presenti, con le loro passioni e i loro segreti. Quelli che Scerbanenco racconta in sette peccati capitali e le sette virtù capitali sono uomini e donne a volte abietti a volte generosi, a volte folli a volte fin troppo lucidi, ma sempre alle prese con il loro destino: si compone, alla fine, una imprevedibile Divina Commedia tutta contemporanea, dove possiamo vedere che il bene e il male esistono ancora, e possiamo soppesare la loro eterna differenza. Senza dimenticare che per Scerbanenco il Purgatorio non esiste: per questo ci obbliga a scegliere, in ogni pagina, tra l’Inferno e il Paradiso. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.