Come si dice. Uso e abuso della lingua italiana. Luciano Satta. Sansoni, 1968.

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Descrizione

Sansoni; 1968; Noisbn ; Rilegato con sovracoperta; 23,5 x 16,5 cm; pp. 420; . Prima edizione. ; Imperfezioni e segni d’uso e del tempo alla sovracopertina, interno buono.; Accettabile (come da foto). ; L’accusa che si fa ai manuali normativi, come questo appare, è di essere rimasticatura di più o meno annosi confratelli; perciò il lettore immagini pure, o tema, che razza di rimasticatura dovrebbe essere il presente libro, che è anche l’ultimo di tutti. Ma il critico benevolo e insieme sereno vedrà forte che qui si è cercato di masticare in proprio, quasi sempre aggiungendo qualcosa al già detto (ora un esempio autorevole, ora un meno autorevole esempio personale) e ripetendo il predicozzo di lingua quando si è visto che gli altri dieci o cento dizionari del genere avevano parlato ai sordi. Manuale normativo. Sì e no. Sì perché consiglia prega scongiura il giusto e schernisce il non giusto. No perché ciarla blatera spettegola sulla lingua più che altro per far vedere quanto l’eccezione alla norma sia diffusa e sfacciata. E da questa doppiezza ne vien fuori un’altra: il libro si rivolge ai meno colti per indirizzarli bene, e ai più colti per far vedere, narrativa alla mano, che moltissime cose più del creduto sono lecite. Si è cercato, con i numerosi esempi illustri, di dare un pizzico d’interesse a una materia che per sé stessa, diciamo la verità, non regala molte emozioni. Si è cercato ogni tanto non di fare dell’umorismo, ma di scherzare perché nessuno “drammatizzi ” i problemi del patrio idioma. Che restano in ogni modo problemi seri. Il fatto che non spetta a lui risolverli giustifica una certa incoscienza dell’autore, il quale osa parlarne proprio per la sua nessuna responsabilità. E il tono scherzoso vuol dire semmai fiducia nella lingua e in chi ne fa uso. Anche se per esempio l’autore sa bene che un oratore oggi può, senza che i carabinieri intervengano, relazionare evidenziando l’irrinunciabilità prioritaria di urgenzare la scolarizzazione. Anche se in queste pagine sospetta, dopo le sue irriverenti scorribande per vocabolari grammatiche romanzi saggi gazzette, che l’italiano sia detto la lingua del sì perché dice sì a troppe cose. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.