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Stile e idea. Arnold Schönberg. Feltrinelli, 1980.

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Descrizione

Feltrinelli Editore (I fatti e le idee Saggi e Biografie 293); 1980; Noisbn ; Copertina flessibile; 22 x 14 cm; pp. 265; Con un saggio di Luigi Pestalozza. Traduzione di Maria Giovanna Moretti e Luigi Pestalozza. Seconda edizione nella collana. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi e al dorso (senza mancanze nè lacerazioni, piccole imperfezioni, sbucciature), volume saldo, interno con piccole sottolineature a matita rossa alle date di “Note ai testi” (circa 3 pagine); Buono, (come da foto). ; Quando uscí in America, nel 1950, Stile e idea di Arnold Schönberg fu salutato come il libro in cui il grande compositore austriaco, al cui nome è legata la nascita e la prodigiosa crescita della dodecafonia, esponeva la sua poetica. Si tratta di una raccolta di quindici saggi scelti da Schönberg stesso fra i suoi numerosi scritti sulla musica per rappresentare il frutto di quarant’anni di attività intellettuale e artistica. Stile e idea, che dunque riflette l’evoluzione del pensiero schönberghiano, non è tuttavia esclusivamente un testo di estetica, né soltanto di teoria o di critica musicale. Proprio nell’ampiezza e nella varietà dei temi trattati si delinea chiaramente la profondità del mondo schönberghiano, e Stile e idea assume il valore vero e proprio di una “poetica”: ma di una “poetica” che vale e conta in quanto si tenga continuamente d’occhio l’opera musicale di Schönberg, la sua esperienza creativa, con cui gli scritti compresi nel libro entrano di continuo, in maniera diretta o indiretta, in relazione. Non soltanto saggi come “Musica nuova, musica fuori moda, stile e idea” o “Composizione con dodici note” o “On revient toujours” che affrontano temi estetici, tecnici, compositivi strettamente legati alla ricerca linguistica e all’attività creativa di Schönberg: anche scritti come “Gustav Mahler,” “Brahms il Progressivo” o “Un gioco pericoloso,” benché rivolti all’esame di musicisti del passato o a considerazioni di natura politica, introducono nel pensiero, nei giudizi, nelle scelte artistiche, spirituali, ideali e umane di Schönberg, fornendo un indispensabile contributo per la comprensione della sua opera di innovatore e di compositore. Annota in proposito Luigi Pestalozza nel limpido saggio critico dedicato al musicista: “In realtà non cercò tanto o soltanto una risposta formale ai materiali musicali cui l’avevano portato le sue analisi positive, quanto piuttosto, nei materiali musicali cercò una logica formale che desse anche la risposta alle sue analisi ideologiche e quindi sociali: vale a dire uno stile della musica (atonale, nel caso) che l’organizzasse in idea, sia pure musicale ma perciò inevitabilmente implicata in un significato sociale, ideologico. I saggi che Schönberg raccoglie sotto il titolo di Stile e idea convergono nel loro insieme in questa direzione, ossia ci dicono come già la serie di dodici note portasse in sé l’idea di uno stile la cui ideologia di fondo era quella della funzione mistica riservata da Schönberg, anche alla musica, nella società. Arnold Schönberg nacque a Vienna nel 1874. Cominciò a studiare musica, dapprima come autodidatta, perfezionandosi poi con Alexander Zemlinsky. Dopo un breve soggiorno a Berlino, dove è attivo come direttore di musica leggera e insegnante al Conservatorio, riprende l’attività didattica a Vienna nel 1903, avendo tra gli altri per allievi Alban Berg dell’avanguardia musicale e al centro di vivaci e Anton Webern. Capofila riconosciuto polemiche e contrasti, dal 1915 al ’17 è al fronte e soltanto nel 1923 riprende l’attività di compositore. Dal 1925 al 33 insegna musica all’Accademia delle Arti di Berlino. Nel 1933 per insofferenza al regime nazista, si trasferisce negli Stati Uniti dove continua, in logoranti condizioni economiche, il suo lavoro di compositore e professore di musica, fino alla morte, avvenuta nel 1951 a Los Angeles. Fra i suoi scritti tradotti in italiano ricordiamo: Manuale di armonia (Milano, 1963), Funzioni strutturali dell’armonia (Milano. 1967). Testi poetici e drammatici (Milano, 1967). Elementi di composizione musicale (Milano, 1969), Lettere (Firenze, 1969), Esercizi preliminari di contrappunto (Milano, 1970), Analisi e pratica musicale (Torino, 1974). In prima di copertina: Pagina del manoscritto di “Preliminary Exercises in Counterpoint. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.