Sogni e conflitti. La dittatura dello spettatore. 50ª Esposizione internazionale d’arte. Francesco Bonami (a cura di). Marsilio, 2003.

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Descrizione

Marsilio; 2003; 8831782355 ; Copertina flessibile con risvolti ; 29 x 24 cm; pp. 655; Volume riccamente illustrato a col. e b./n. Numerose fotografie b/n nel testo e fuori testo. ; leggeri segni d’uso alla copertina, interno buono; Buono (come da foto). ; Il volume è il catalogo della cinquantesima edizione della Biennale di Venezia, esposizione internazionale d’arte. Il catalogo è suddiviso in quattordici parti: Ritardi e rivoluzioni; La zona; Clandestini; Smottamenti; Sistemi individuali; ZOU/Zona d’urgenza; La struttura della crisi; Rappresentazioni arabe contemporanee; Il quotidiano alterato; Stazione utopia; Pittura/Painting: da Rauschenberg a Murakami, 1964-2003; Link; Partecipazioni nazionali; Extra 50. In un mondo impantanato in questioni in sospeso e frustrato da sogni infranti, qual è il significato dell’arte e la funzione di mostre come La Biennale di Venezia? Se l’arte è considerata irrilevante, come spesso avviene in relazione alla guerra, alla violenza, alla discriminazione, allora tengo a farmi sostenitore dell’irrilevanza creativa per attaccare l’assurdità della guerra, della violenza, della discriminazione. Sostengo la produzione di sogni per contenere la pazzia dei conflitti. Una mostra, come è La Biennale, acquista potere nella sua funzione di terreno simbolico dove vagheggiare possibili soluzioni. Se la Grande Mostra del ventesimo secolo si è sviluppata partendo dal punto di vista del curatore/autore, la Grande Mostra del ventunesimo secolo deve far si che nella sua struttura coesistano la molteplicità, la diversità e la contraddizione. Deve riflettere la nuova complessità della realtà, della visione e delle emozioni contemporanee. Le mostre di oggi, come la tragedia greca, devono occuparsi dello scontro di elementi inconciliabili. Il progetto per la cinquantesima Biennale ha dato completa autonomia a undici curatori affinché realizzassero le loro visioni: Carlos Basualdo, Daniel Birnbaum, Catherine David, Massimiliano Gioni, Hou Hanru, Molly Nesbit, Hans Ulrich Obrist, Gabriel Orozco, Gilane Tawadros, Rirkrit Tiravanija, Igor Zabel. Il risultato è una mostra fatta di tante identità che restituiscono la varietà erratica dell’arte e del pensiero contemporaneo. Sogni e conflitti. La dittatura dello spettatore offre allo sguardo dello spettatore la visione di un mondo complesso, trasformato dallo sguardo e dalla immaginazione degli artisti. Un mondo in cui i conflitti della globalizzazione si incontrano con i sogni romantici di una nuova modernità. Beuys ha affermato che tutti siamo artisti. Anche se non tutti lo riconosceranno, ognuno di noi è responsabile della propria esperienza e della propria immaginazione. Ognuno di noi lotta per raggiungere quella tensione creativa che sta tra spirito e vita quotidiana». Francesco Bonami; Spedizione veloce con BRT. L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.