Roma e la via delle spezie. Dal 29 a.C. al 641 d.C.. Innes Miller J.. Einaudi, 1974.

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Descrizione

Einaudi (Saggi 536.); 1974; Noisbn ; brossura con sovracoperta ; 21,5 x 16 cm; pp. 311; Traduzione di Antonio Rebecchi, 9 ill. f.t., 9 cartine; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze, piccole imperfezioni), interno senza scritte; Molto buono, (come da foto). ; «Nella storia del commercio antico delle spezie la verità realmente sorprende piu della fantasia romanzesca». Così scrive l’autore all’inizio di questo libro davvero straordinario. Le spezie erano un ingrediente fondamentale della cucina romana, le droghe entravano nella medicina, i profumi nella toilette privata e nei culti pubblici. Casia, pepe, garofano, loto, menta, senape, nardo, papavero, ruta, timo e cento altre qualità di vegetali esotici giungevano nella grande capitale dell’impero per lo più dall’Oriente. Facevano interminabili viaggi dall’Arabia, dalla Persia, dalla Cina, dall’India, per un intrico di strade che gremivano l’Asia continentale, punteggiate da metropoli e caravanserragli: Taxila, Samarcanda, Dura Europos, Petra … Oppure fluivano lungo le rotte marittime, tra la Malacca, l’India, il Mar Rosso e gli scali del Malabar, dell’Eritrea, del Madagascar, del Sinai … Le carovane dei cammelli attraversavano le montagne e i deserti, in una babele di razze, di lingue e di monete, mentre le piroghe filavano lungo i ritmi mutevoli dei venti oceanici. La ricostruzione, spesso del tutto nuova, sulle fonti letterarie, storiche e archeologiche, di questi traffici avventurosi e spesso misteriosi, è l’impresa realizzata in questo libro da J. Innes Miller, impiegato per lunghi anni nell’amministrazione coloniale inglese e curioso cultore di studi classici. La prima parte è dedicata all’elenco ragionato e all’individuazione di tutte le spezie di cui abbiamo notizia per la civiltà antica al suo apogeo, con lo studio delle loro terre di origine, delle loro qualità, dei loro usi. Seguono poi le modalità e le vie del loro commercio, la descrizione dei convogli, dei depositi, dei mezzi di scambio. Cosi, in queste pagine, che saldano gli itinerari di Alessandro Magno a quelli delle Mille e una Notte, si apre davanti ai nostri occhi il panorama insospettato di un’unità economica e culturale nel mondo antico, si rivelano i fondamenti, poi rimasti immutati nelle loro linee generali, delle relazioni fra l’Europa e l’Asia, associate a un intenso progresso nella conoscenza umana della botanica e della geografia, del mondo e della natura..; Spedizione veloce con BRT. L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.