Leggenda e realtà di Napoleone. Luigi Salvatorelli. Einaudi, 1960.

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Descrizione

Einaudi (Saggi 267); 1960; Noisbn ; Copertina flessibile ; 21,5 x 15,5 cm; pp. 177; Nuova edizione riveduta. Presente “Scheda bibliografica Einaudi n. 331 Maggio 1960” ; Presenta segni d’uso, firma e data a biro alla prima pagina e al frontespizio, sovracoperta MANCANTE, interno senza scritte, volume lievemente brunito; Accettabile (come da foto). ; Questo saggio che rappresenta il frutto d’una lunga preparazione e d’una severa, approfondita meditazione storica venne pubblicato pressoché clandestino al tempo delI’ Italia divisa in due rimanendo, in questi quindici anni, ignoto al gran pubblico e quasi ignorato anche dagli stessi storici professionali. Eppure, è uno dei saggi piú importanti e significativi su Napoleone che mai siano stati pubblicati, in Italia e fuori. E questa nuova edizione, accuratamente riveduta e ag giornata, vuol appunto richiamar su esso l’attenzione che merita per la novità e ricchezza della sua impostazione e delle sue conclusioni. Il Salvatorelli vi prende criticamente in esame quella « leggenda napoleonica », creata in gran parte da Napoleone stesso, che, sviluppatasi primamente dopo il 1830, sopravvive tuttora tenace, specie in certe correnti della storiografia francese. Ne demolisce i «miti » e i motivi piú divulgati e vistosi (da quello di Napoleone salvatore della Francia dall’anarchia e restauratore dell’ordine a quello di Napoleone antesignano degli Stati Uniti d’Europa). E. considerando l’una e l’altra in rapporto da un lato con la Rivoluzione dall’altro con la Controrivoluzione, ne sottopone ad analisi la figura e l’opera, esaminate sotto ciascuno di questi due aspetti, riducendo entrambe alle loro vere dimensioni storiche: pur sempre grandi, ma non superumane, e, soprattutto, estremamente ambigue e complesse. Analisi rigorosamente storica la sua, ma ricca nondimeno d’un interesse etico-politico anche attuale. Ché nel corso di essa ci si imbatte a ogni passo, come rileva lo stesso autore, « in fenomeni, miti, istituti, che sono ancora presenti nella vita politica d’oggi: libertà, autorità, sovranità popolare, “diritto divino”, cesarismo, Stato e Chiesa. individuo e collettività». Talché questo saggio ci aiuta a intendere non solo il grande periodo della storia europea apertosi con la Rivoluzione del 1789 e conclusosi con Waterloo e il congresso di Vienna, ma anche i suoi rapporti, di continuità e di opposizione, con il periodo storico successivo, dal 1815 ad oggi. Particolarmente importanti e suggestive le considerazioni sul ” neonapoleonismo ” e la sua fondamentale ambiguità storico-politica; sull’opera di Napoleone III e sul secondo Impero e, infine, su il napoleonismo e il « ducismo » contemporaneo, le loro superficiali somiglianze e le loro sostanziali differenze. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.