La recita della follia Funzioni dell’insania nel teatro dell’età di Shakespeare. Gentili Vanna. Einaudi, 1978.

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Descrizione

Einaudi (PBE 353); 1978; Noisbn ; Copertina flessibile ; 18 x 10,5 cm; pp. 213; ; leggeri segni d’uso alla copertina, interno ottimo ; Buono (come da foto). ; Nella cultura europea tra Cinque e Seicento la follia si configura come «sistema»: un deposito di codici per una serie di espressioni letterarie che si manifestano soprattutto nel grande teatro inglese. Di questa «recita» Vanna Gentili presenta, ricavandole da oltre cento testi drammatici, figure e funzioni nelle loro relazioni reciproche: la doppia valenza del fool, il confronto buffone-melanconico, l’alternanza di follia reale e contraffatta sono alcune delle molte opposizioni e distinzioni tracciate nel suo studio. Il volume non è solo una mappa orizzontale delle funzioni della follia. Propone anche un’originale visione storica delle sue «metamorfosi», che da metafora d’una generale condizione umana la portano a cedere i suoi connotati simbolici per privatizzarla nella bizzarria del caso clinico. Su questo processo incidono le influenze di antiche concezioni classiche e cristiane insieme agli apporti contrastanti della cultura umanistico rinascimentale; e dietro di esso si scorgono le modificazioni reali del rapporto tra collettività e il ‘diverso intervenute nella società inglese lungo un periodo che dalla fiduciosa compattezza dell’età elisabettiana precipita nelle tensioni prerivoluzionarie del decennio 1620-1630. Analizzate da tali angolazioni, tragedie e commedie di Shakespeare, Chapman, Marston, Webster, Jonson, Middleton, Fletcher e Ford mostrano in una nuova luce la loro organizzazione compositiva, la distribuzione dei loro blocchi semantici, offrendosi a una lettura su molteplici livelli. E, collocate nel piú ampio disegno costituito da tanti drammi ‘minori’, svelano l’intreccio di convenzioni sociali, culturali, religiose, letterarie e teatrali su cui il drammaturgo instaura la comunicazione con un pubblico straordinariamente composito, proprio mentre proietta in alcune figure e situazioni alienate la propria malcerta condizione d’intellettuale-intrattenitore ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.