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La Merica che non c’era. L’utopia della terra promessa nelle storie degli emigranti piemontesi in Argentina. Bosca Donato. Priuli Verlucca, 2002.

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Descrizione

Priuli & Verlucca (Quaderni di Civiltà e di Cultura Piemontese No. 18); 2002; 9788880682059; Rilegato con titoli al piatto e dorso, sovracoperta ; 25 x 18 cm; pp. 207 ; Collana dedicata a Giorgio Martellini. Collana diretta da Gherardo Priuli. Fotografie b/n. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni), interno ottimo e senza scritte. ; Molto buono (come da foto). ; Agli inizi del Novecento non c’era casa o borgata piemontese dove non fosse possibile incontrare anziani capaci di intonare il ben noto canto popolare che parla dei “trenta giorni di macchina a vapore” necessari a raggiungere l’America con il fermo proposito di “formare paesi e città”. L’America larga, generosa di spazi e di illusioni, per molte famiglie era solo ed esclusivamente l’Argentina, ribattezzata come “Merica”, una sorta di Eldorado, di Far West, dove andare a vivere, nel lontano Ovest di là dal mare, sogni e impossibili avventure. Ed è sempre esistita una sofferenza sostanziale tra chi, essendo emigrato negli Stati Uniti, la Merica l’ha costruita per davvero e tanta altra gente che vive in Argentina e si trova sempre a dover ricominciare, in una specie di caccia al tesoro dove la sospirata “fortuna” continua a sfuggire. Proteso a inseguire il mito dello “zio d’America” che aveva suggestionato la sua infanzia, Donato Bosca (che è riuscito a far risorgere dai cassetti e dai bauli dimenticati, insieme a lettere, diari, documenti personali e di lavoro, materiali capaci di “sciogliere la memoria”) ha impiegato vent’anni a capire che la “Merica” cercata da migliaia di emigranti piemontesi ed italiani nella sterminata terra dei gauchos, in realtà era solo una chimera che pochi hanno trovato, un’utopia intermittente che molto affascina ma spesso delude. Gli emigranti di ritorno che oggi dall’Argentina ripetono all’incontrario l’esperienza dei loro antenati andati a “fare la Merica” al di là dell’oceano, diventano metafora di un interminabile “gioco dell’oca” dove c’è sempre qualcuno che si muove alla ricerca di lavoro e progresso, costretto dalla storia a tornare “indietro” o a restare fermo per punizione, mentre il futuro intorno a lui avanza. La Merica che non c’era è la storia di uno sterminato esercito di contadini andato a combattere una guerra di fatica e sacrifici per un’idea di giustizia che purtroppo non ha quasi mai trionfato. ; Spedizione veloce con BRT. L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.