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La delinquenza in Sardegna. Niceforo Alfredo. Edizione Della Torre, 1977.

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Descrizione

Edizione Della Torre; 1977; Noisbn ; brossura con sovracoperta ; 20 x 14,5 cm; pp. V-208; Con prefazione di Enrico Ferri. ; Presenta leggeri segni d’uso (senza mancanze nè lacerazioni), piccole macchiette alla sovracoperta, interno senza scritte, volume lievemente brunito; Buono, (come da foto). ; In ristampa anastatica il libro che suscitò scandali e polemiche nella Sardegna di fine Ottocento. Quando Alfredo Niceforo venne in Sardegna, nel 1895, aveva diciannove anni. Di quel viaggio scrisse su riviste e giornali continentali, e poi pubblicò a Palermo, nel 1897, questo La delinquenza in Sardegna che nella presentazione Enrico Ferri salutava come una nuova conquista di quell’indirizzo di sociologia e antropologia « positive » che domina il paesaggio culturale italiano di fine secolo. In Sardegna il libro generò una vera e propria ondata di rivolta, puntata soprattutto contro la tesi centrale del libro: «Esiste in Sardegna — diceva il Niceforo — una specie di plaga moralmente ammalata che ha per carattere suo speciale la rapina, il furto e il danneggiamento. Da questa zona, che chiameremo Zona delinquente e che comprende il territorio di Nuoro, quello dell’alta Ogliastra e quello di Villacidro, partono numerosi bacteri patogeni a portare nelle altre regioni sarde il sangue e la strage». Questa vocazione criminosa Niceforo la attribuiva (secondo i dettami della scuola positiva) alla razza, alla particolare stratificazione delle razze che s’era determinata in Sardegna attraverso i millenni, e ne analizzava i fattori individuali (il senso morale, l’aggressività e il temperamento etnico) e i fattori ambientali (le condizioni economiche, la viabilità e lo stato giuridico delle terre). Il libro, che si inseriva nella più generale interpretazione razzista della inferiorità del Mezzogiorno, ebbe grande eco anche nella Penisola e attivò una polemica rimasta famosa (per esempio, per l’appassionata difesa che Napoleone Colajanni fece del Sud nel suo Per la razza maledetta). Oggi esso si legge con interesse non solo « storico », ricco com’è di stimoli e di suggestioni, di notizie e di dati statistici: o, se si vuole, anche come una testimonianza essenziale sull’atteggiamento di tanta parte degli italiani e della classe dirigente nazionale verso la Sardegna, in quello scorcio di secolo che doveva finire, nel 1899, con una vera e propria « guerra contro i banditi » e con lo sterminio di una intera generazione di zigantes.; Spedizione veloce con BRT. L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.