La commedia italiana del Settecento. Roberta Turchi. Sansoni, 1986.

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Descrizione

Sansoni (Nuovi Saggi Teatro); 1986; 8838300488 ; Copertina flessibile con sovracoperta; 21 x 15 cm; pp. 354; Prima edizione. ; minimi segni d’uso alla copertina, interno ottimo; Molto buono (come da foto). ; Il volume nasce dalla lettura sistematica di pressoché tutto il patrimonio drammaturgico del Settecento italiano. La commedia letteraria è interpretata nei suoi momenti di più rilevante interesse: dalle prove di Giovan Battista Fagiuoli, condotte nel solco della tradizione toscana, a quelle del Nelli e del Gigli, imitatori di Molière, fino alla dissoluzione del genere nella seconda metà del XVIII secolo per effetto del dramma borghese. La storia della commedia, quindi, viene seguita nel suo svolgimento cronologico, secondo il canone che già era stato impostato da un autore di fine Settecento, dal commediografo romano Giovan Gherardo De Rossi. L’avvicendarsi degli autori agevola la individuazione di una geografia della commedia: dalla Toscana, a Napoli, all’Emilia, a Venezia, la capitale delle scene, dove conversero tutte le energie teatrali e dalla quale si diffusero i modelli: Goldoni e Carlo Gozzi, suo rivale. La storia del genere viene accompa gnata dalla discussione intorno alla riforma del teatro durante il secolo, Scipione Maffei, Luigi Riccoboni, Ludovico Antonio Muratori, Pier Jacopo Martello, Pietro Verri, Pietro Secchi, Antonio Piazza, Carlo Gozzi, i compilatori dei fogli periodici ne sono i principali protagonisti in un dibattito serrato, che ha al suo centro la figura dell’attore. Il punto di arrivo è segnato dal progetto di nazionalizzazione dei teatri discusso nelle sedute del consiglio della Repubblica Cisalpina. Il nodo fondamentale del volume è costituito da Carlo Goldoni; il grande commediografo è seguito nei suoi carteggi con i contemporanei durante il soggiorno a Parigi, è visto come autore di pièces per il teatro di villa del bolognese Francesco Albergati Capacelli. Fin dal momento della sua partenza per la Francia gli intellettuali italiani, compreso il suo più irriducibile rivale, Carlo Gozzi, ne elaborarono il mito, convinti che una grande e irripetibile stagione si era spenta. Carlo Goldoni è al centro delle pagine dei suoi amici milanesi del “Caffe”, del veneziano Antonio Piazza, degli emiliani Agostino Paradisi e Francesco Albergati Capacelli, del romano Giovan Gherardo De Rossi e proprio a Venezia nel 1793, un capocomico, Gaetano Fiorio, lo assunse a protagonista di due commedie: Il matrimonio di Carlo Goldoni e Carlo Goldoni fra i comici.; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.