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Il significato della musica. Marius Schneider. Rusconi, 1971.

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Descrizione

Rusconi Editore (Cultura nuova.); 1971; Noisbn ; Rilegato con titoli al dorso, sovracoperta ; 22 x 13,5 cm; pp. 281; Introduzione di Elemire Zolla. Traduzione di Audisio Aldo, Sanfratello Agostino, Trevisano Bernardo. Seconda edizione. ; Presenta leggeri segni d’uso e del tempo (senza mancanze nè lacerazioni, piccole imperfezioni), interno senza scritte, volume brunito; Buono, (come da foto). ; Marius Schneider è il massimo etno-musicologo vivente; egli ha studiato il fenomeno musicale come si presenta in quelle civiltà tradizionali (l’Occidente premoderno, l’India, l’Africa, ecc.) in cui è stata o è estranea la dialettica dell’illuminismo, implicante il trionfo del puro soggettivismo e del «progresso» nell’arte. In questi saggi Schneider ci offre una metafisica del suono, della musica e del rito basata su scoperte etnologiche compiute personalmente. Egli spiega che la musica è la più antica allegoria possibile della creazione. Antichissime e illustri cosmogonie descrivono la realtà precedente alla creazione come un’oscurità sonora in cui nulla è ancora solido e tutto è vibrazione musicale, e la creazione stessa come l’atto sonoro originario, come un passaggio graduale a oggetti sempre più solidi e silenziosi. Schneider riconduce così la musica alla sua essenza, spiega le connessioni tra musica e magia, dimostrando implicitamente la miseria delle teorie musicali moderne. Leggendo questi scritti, avverte Elémire Zolla nell’Introduzione, «la piana storia della musica e dell’umanità su cui si è abituati a riposare la mente dileguerà; molte certezze storiche ci sembreranno una fila di cartoni da teatro, svaniranno per lasciarci a tutta prima in un gran buio. Occorrerà rinunciare a molti giudizi che si credevano solidi, assuefarsi a venerare primitivi clamori che si credevano spregevoli, riconoscere come fragili e penose musiche che sembravano acquisti per sempre, capolavori indiscutibili». E aggiunge: «È abbastanza naturale che l’opera di Schneider generi uno sgomento. La gran parte di noi chiede alla storia di disporsi in un aggraziato balletto, ed egli ce lo farà apparire una fila di sfingi e di grifoni, di enimmi figurati destinati a non sciogliersi mai in facili concetti». ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.