Descrizione
Mondadori (Passepartout 12.); 1993; 8804371552 ; Rilegato con titoli al dorso, sovracoperta; 18 x 12,5 cm; pp. 96; Traduzione di Carosso A. Prima edizione nella collana. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni), interno senza scritte; Buono, (come da foto). ; Hannah Arendt era convinta che «anche nei periodi più oscuri noi abbiamo il diritto di attenderci qualche illuminazione. Ed è probabile che questa illuminazione non ci verrà dalle teorie e dai concetti, bensì dalla luce incerta, vacillante, spesso fioca che alcuni uomini e donne riescono a far brillare anche nelle circostanze più avverse, rischiarando così gli anni che è dato loro di vivere sulla Terra». Per questo i saggi biografici da lei dedicati a personaggi fra loro eterogenei come Rosa Luxemburg, Karl Jaspers, Giovanni XXIII, Isak Dinesen non prendono mai la forma di occasionali esercizi di ammirazione, ma sono sempre coerenti tentativi di captare i raggi di luce che con diversa intensità hanno attraversato l’oscurità del nostro secolo. Walter Benjamin è forse la figura che ha più affascinato la Arendt. Nessuno come lui ha saputo riflettere nella sua opera il paradosso novecentesco che unisce le peggiori catastrofi politiche e morali con uno sviluppo quasi miracoloso delle arti e delle scienze. Hannah Arendt ha il dono di farci sentire come una persona viveva la propria vita, come si muoveva nel mondo, come era condizionata dal tempo storico in cui era immersa, e ci ha dato con questo saggio ormai classico il più bel ritratto di Walter Benjamin. ; Spedizione veloce con BRT. L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.