Il pescatore con la mosca. Roberto Pragliola. Editoriale Olimpia, 1982.

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Descrizione

Editoriale Olimpia; 1982; Noisbn ; Rilegato con sovracoperta; 27 x 20 cm; pp. 215; Illustrato da massimo gigli. Prima edizione. Volume riccamente illustrato a col. e b./n. ; Piccole imperfezioni e leggeri segni d’uso alla sovracopertina, interno buono; Buono (come da foto). ; Come pescatore Roberto Pragliola è nato a Fiumalbo, un paesino nei pressi dell’Abetone, dove la sua famiglia si rifugiò poco prima dello scoppio della guerra. Già durante una parte del conflitto e per tutto il periodo fino all’avvento della «legalità», come tutti i ragazzini di quei tempi ha pescato le trote con sistemi non proprio ortodossi, ma indubbiamente fra i più utili in fatto di esperienza e conoscenza del pesce. In seguito, tornato a Firenze, ha conosciuto gli altri pesci, passando infine alla «mosca». Da quei lontani giorni, sia che attaccasse un cavedano dell’Arno, una trota del Magra, un temolo austriaco o jugoslavo o un salmone scozzese, lo ha sempre fatto solamente con la mosca. Ad esclusione di un periodo iniziale, quando ha pescato con la sommersa, ninfa, ecc., a seguito di una scelta etico-razional-emotiva, ha pescato sempre e solo con la Dry Fly. Massimo Gigli è arrivato alla pesca con la mosca dopo una serie notevole di esperienze in campo alieutico. Con la pesca a spinning, la passata, le gare di pesca, Gigli ha acquisito una profonda conoscenza delle acque e dei pesci. Ma la sua professione (è grafico creativo) lo ha avvicinato di più al mondo della pesca ed ha riunito la sua esperienza di grafico e di pescatore creando così un modo nuovo di vedere e sentire la pesca. I suoi insetti, i suoi schizzi di pesci ed ambienti, riescono meglio di molte parole a far capire il magico mondo della pesca con la mosca ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.