Non più disponibile

Il corpo incompiuto. Bernard Rudofsky. Mondadori, 1975.

Descrizione

Mondadori (Saggi 66); 1975; Noisbn ; Rilegato con titoli in oro al dorso; 21 x 14 cm; pp. 298; Traduzione di Ettore Capriolo. Prima edizione. Volume con 193 ill nel testo. ; Presenta segni d’uso e del tempo (Sovracoperta con mancanze, lacerazioni e macchiette), legatura ancora salda, interno senza scritte, lievemente brunito; Accettabile (come da foto). ; Gli appetiti sessuali dell’uomo moderno dipendono quasi interamente dalla stimolazione visiva: mentre gli altri suoi sensi – l’olfatto, il tatto – si sono praticamente atrofizzati se li paragoniamo al mondo animale, gli stimoli connessi alla vista hanno conservato intatta la loro carica attraverso i tempi. Questo squilibrio dei sensi umani è stato in larga misura determinato, secondo Bernard Rudofsky, dall’abbigliamento di cui rivestiamo il nostro corpo e dal significato che gli attribuiamo. Nella nostra società il corpo nudo viene considerato incompleto: un corpo cui manca qualcosa, un corpo meno il vestito; perché sia veramente umano, il corpo dev’essere abbigliato. A questo «confezionamento » del corpo umano, ai pregiudizi da cui discende, alle inibizioni e alle complesse comunicazioni che ha prodotto e produce nelle più diverse civiltà, in una parola: al rapporto tra modo di abbigliarsi e comportamento umano, è dedicata questa straordinaria ricerca di Bernard Rudofsky. Nel libro si analizzano, per esempio, le ragioni antiche e moderne che spingono le donne a esibire se stesse, per mezzo degli ornamenti e indumenti, soprattutto come produttrici di fascino erotico: una conseguenza fra le altre del ruolo che la società e la sua cultura hanno loro imposto. Non possedendo niente di paragonabile alle straordinarie antenne e alle gigantesche gambe di cui possono servirsi le femmine nel mondo animale per attirare i maschi, le donne esercitano i loro poteri di seduzione ricorrendo all’abbigliamento e alle sue arti accessorie. A loro modo, gli uomini non sono da meno: insoddisfatti del proprio corpo, tendono incessantemente a modificarlo, a renderlo « compiuto», con un continuo perfezionamento di quel vero e proprio linguaggio che è la moda. Gli abiti infatti “parlano”: tanto per le donne quanto per gli uomini, sono il complice proteiforme grazie al quale è possibile stabilire un rapporto estremamente intimo, per quanto effimero, che ha un fondamentale fine ultimo: la selezione sessuale. In forme che possono apparire prive di qualunque razionalità, inducendo ad accettare come naturalissime assurde crudeltà e persino aberranti deformazioni corporee, la moda rianima simboli antichi, assume significati allusivi, suggerice proposte più o meno esplicite. Ironico cifrario per comprendere il linguaggio dell’abbigliamento, sostenuto da un originalissimo corredo illustrativo, Il corpo incompiuto analizza i miti e le convenzioni che, attraverso i tempi e nelle diverse parti del mondo, hanno condizionato i rapporti tra l’uomo, la donna e il rispettivo modo di “apparire”. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.