Il club dei mangiatori di hascisc. Gautier Theophile. Serra e Riva, 1979.

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Descrizione

Serra e Riva Editori (Biblioteca del Minutauro 1.); 1979; Noisbn ; Copertina flessibile con risvolti ; 20,5 x 12,5 cm; pp. 136; Traduzione di Sandro Gennari. Disegni di Gianfranco Pardi ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni, piccole imperfezioni), interno senza scritte, volume lievemente brunito; Buono, (come da foto). ; In un albergo abbandonato della Parigi del 1845 si davano segretamente convegno i nomi più importanti dell’arte e della cultura del tempo. Un celebre medico, Moreau de Tours, aveva portato da uno dei suoi frequenti viaggi in Oriente una pasta scura dai poteri allucinogeni: l’hascisc. Fra coloro che erano stati invitati a provarne gli effetti erano spesso presenti Baudelaire, Nérval, Daumier e Balzac. Anche Théophile Gautier, convocato dallo scrittore Boissard, accetta di prendere l’hascísc, incuriosito, e attratto dall’idea di un réportage su quello che avrebbe visto e sentito fra le mural diroccate dell’hotel Pidoman, dove si riuniva il club dei mangiatori di hascisc. Ma l’esperienza allucinatoria lo sconvolse a tal punto che nei racconti sulla droga reale e fantastico diventano tutt’uno, e la trascrizione del vissuto prende la forma di un’esperienza altamente poetica. Lungo quest’ispirazione onirica, la scrittura seducente di Gautier prende corpo e mostra tutto il suo fascino nel brano L’amante morta. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.