Conoscere Bodoni. Nel duecentocinquantesimo anniversario della nascita. Ajani Stefano, Maletto Luigi Cesare. Altieri, 1990.

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Descrizione

Altieri (Manuali di grafica 3); 1990; Noisbn ; Rilegato con sovracoperta illustrata; 30,5 x 22 cm; pp. 294; Prima edizione. Volume riccamente illustrato b./n.; leggeri segni d’uso alla sovracopertina, interno ottimo; Molto buono (come da foto). ; Alloché si profilò, tempo addietro, la scadenza del duecentocinquantesimo anniversario della nascita di Giambattista Bodoni pensammo di ricordare la data con adeguate commemorazioni, ma anche ritenemmo fosse opportuno proporre la stampa di un libro che aiutasse a conoscere la figura e l’opera del Maestro saluzzese. Così cominciammo a lavorare alla stesura di una bibliografia, il più possibile completa, relativa alle pubblicazioni interessanti l’area italiana. La consultazione in biblioteca fu naturalmente essenziale, ma ci offri altresì l’idea per costituire il corpo del volume. Eravamo ben convinti che sullo Stampatore della Pilotta fosse stato già detto pressoché tutto, e poco avrebbero aggiunto d’importante altre nuove e più o meno erudite elucubrazioni, quando poi se ne avessero avute le capacità di farle. Venne così delineandosi la migliore opportunità di raccogliere e riproporre alcuni di quei testi che, anche per la difficoltà di reperimento, più improbabilmente sarebbero scesi dagli scaffali in cui sono riposti, per comunicare ancora il loro degno contenuto. I nomi stessi degli studiosi selezionati sono già una garanzia inequivocabile della loro competenza specifica: e siamo certi non sfuggirà il concorso da ognuno recato per costruire nelle più varie sfaccettature, umane, artistiche, tecniche e critiche, la figura di Giambattista Bodoni. Anche l’iconografia è stata scelta con un preciso criterio: così accanto a ritratti celebri proponiamo altre illustrazioni, meno note o addirittura originali, ma con lo scopo comune di celebrare il grande Stampatore. Ma ha ancora senso, in piena era elettronica e informatica, rispolverare Bodoni? Non si rischia forse un’operazione patetica e nostalgica, che ci allontana dal cogliere le grandi mutazioni proposte freneticamente dalle nuove tecnologie della stampa? Certo, se ci rifugeremo nella sterile commemorazione, nel compiacimento delle cose vecchie. Ma se soffermarsi su Bodoni ci offrirà la possibilità di meditare sulla costruzione d’una pagina, sulla proporzione del carattere, sul linguaggio lirico dei bianchi, allora Bodoni è tuttora una lezione viva. Il Maestro senza discepoli è ancora disposto a suggerirci e ispirarci dalle sue pagine e dalle sue parole se lo accosteremo con spirito attento seppure critico. E forse la conferma della sua perennità andrà ricercata proprio nei cataloghi dei caratteri della moderna fotocomposizione: nessuno di essi è esente dalla presenza bodoniana! ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.