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Commento all’Ave Maria. Dei Sassonia Corrado. Piemme, 1998.

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Descrizione

Piemme (L’anima del mondo 18.); 1998; 9788838430978 ; brossura con risvolti ; 21 x 13 cm; pp. 251; A cura di Felice Accrocca. Traduzione diModestino Cerra. Prima edizione. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni), dorso con segni di lettura, interno senza scritte; Buono, (come da foto). ; Il Commento all’Ave Maria (Speculum seu salutatio beatae Mariae Virginis), l’opera principale e più celebre di Corrado di Sassonia, fu un vero best-seller del Medio Evo, come testimoniano le centinaia di codici manoscritti superstiti. Favorito in tale diffusione dal fatto che per lungo tempo esso venne creduto opera di uno dei più famosi filosofi e teologi di tutto il Medio Evo latino – Bonaventura da Bagnoregio -, il Commento all’Ave Maria, conosciuto pure sotto il titolo di Opuscolo sul Saluto Evangelico, scritto con molta probabilità tra il 1264 e il 1270, si iscrive nel clima spirituale del tempo, centrato su una profonda pietà verso l’umanità di Gesù Cristo, la maternità di Maria e la sua Assunzione. Ognuno dei sedici capitoli del Commento parte da un nucleo centrale di idee e si spiega attraverso idee secondarie, seguendo un ordinato e identico andamento metodico. La sicurezza della dottrina, la mancanza di eccessiva leziosità, la scelta di non indulgere in descizioni del fisico di Maria (che era una caratteristica del tempo), fanno di quest’opera uno dei grandi testi mariani del Medio Evo latino, che fin dal XIII secolo divenne molto spesso un libro di pubblica lettura presso vari Ordini monastici. Un’opera degna di stare accanto a quelle di san Bernardo di Chiaravalle o di sant’Alberto Magno.; Spedizione veloce con BRT. L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.