Non più disponibile

Casse-pipe. Louis Ferdinand Celine. Einaudi, 1988.

COD: 16666 Categoria: Tag:

Descrizione

Einaudi (Nuovi Coralli 401); 1988; 9788806113704 ; Copertina flessibile ; 19,5 x 11,5 cm; pp. 119; A cura di E. Ferrero ; leggeri segni d’uso alla copertina, interno ottimo; Buono (come da foto). ; Casse-pipe, è, in argot, il tiro a segno, e per estensione la guerra, dove i soldati sono esposti come pipe di gesso all’atroce casualità del bersaglio: un’esperienza che doveva segnare una svolta decisiva nel destino di Céline uomo e scrittore Alla fine di Mort à crédit Ferdinand annuncia allo zio Edouard di volersi arruolare anzitempo (ha solo diciassette anni): forse per mettersi alla prova, per punire certe pretese debolezze del carattere. Ed eccolo, all’inizio di Casse-pipe, presentarsi al cancello del 12° Corazzieri di stanza a Rambouillet, il prestigioso reggimento d’onore dei Presidenti della Repubblica. E’ la sera del 3 ottobre 1912. Viaggio al termine di una sola, memorabile notte, il libro racconta quel che accade alla recluta parigina: ultima arrivata, e dunque vittima designata di una serie di violenze non soltanto verbali, testimone di un crescendo di grottesca demenza. La sua pattuglia vaga per tutta la notte, sotto gli scrosci di un diluvio, fra lo sfrecciare dei cavalli impazziti, alla ricerca di una parola d’ordine che nessuno ricorda piú. Un vento di disgregazione e follia ha preso a soffiare sulla caserma: un incalzare di segni premonitori annuncia la catastrofe della Grande Guerra, di cui Casse-pipe costituisce la magistrale «ouverture». Scritto nel 1936, quindi subito dopo Mort à crédit, di cui costituisce il seguito cronologico, Casse-pipe ebbe la sfortuna di essere pubblicato quasi clandestinamente soltanto nel 1949, quando Céline, «nemico della patria» e «collaborazionista», viveva ancora in Danimarca in libertà vigilata, e nessuno si occupava piú di lui. Questo può forse spiegare perché il testo sia stato allora rimosso, e poi praticamente ignorato dalla critica e dai lettori. «La vera originalità dell’arte di Céline – scrive Ernesto Ferrero, che ha curato questa edizione italiana – consiste nella violenta deformazione, disgregazione e ricomposizione dei materiali verbali, consiste nei ritmi inauditi in cui vengono ridistribuiti… Come livello di scrittura, sapienza costruttiva, effervescenza linguistica, pura godibilità di lettura, il libro appartiene di diritto al miglior Céline… A chi non conosca la storia esteriore del testo, il piú breve del Céline narratore che ci sia rimasto, esso apparirà strutturato ed eseguito con una concentrazione di motivi e di mezzi, con un rigore geometrico imprevedibile in uno scrittore iperbolico, che amava la lunga distanza, l’abbandono al flusso torrenziale dell’affabulazione».; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.