Descrizione
Einaudi (Saggi 458); 1972; Noisbn ; Rilegato con titoli al dorso, sovracoperta ; 21,5 x 15,5 cm; pp. XVII-133; Prima edizione nella collana. Volume con 92 ill b/n. f.t. ; Presenta segni d’uso alla sovracoperta, con imperfezioni ai bordi, volume saldo, interno ottimo, senza scritte; Buono (come da foto). ; Come e perché una città con una tradizione figurativa di buon pregio può ridursi a non produrre quasi piú nulla e a dover ricorrere a importazioni dall’esterno? Convinto della insostituibilità conoscitiva di ogni serio metodo storiografico, un giovane studioso risponde a questo interrogativo indagando concretamente la vicenda storica e artistica di una città, Casale: “tra tante monografie su singoli pittori questo libro vuole distinguersi come monografia su una città”. E infatti Casale, una delle numerose città italiane che ospitarono all’inizio del Cinquecento una notevole scuola pittorica, presto messa in difficoltà dall’avvento del manierismo, presenta tutte le caratteristiche di un centro padano formalmente dominato da un feudatario, ma in sostanza libero di amministrare direttamente la propria economia e la propria cultura; “unisce però a questa connotazione comune alcuni caratteri specifici che la rendono un caso esemplare per chi voglia condurre una ricerca campione sui modi e i tempi in cui le autonomie urbane, sopravvissute fino all’inizio del Cinquecento, furono soffocate dalla politica di Carlo V e dei suoi prestanome”. Romano ha recuperato per quanto era ancora possibile il patrimonio artistico di Casale Monferrato nel secolo XVI, identificando nei musei europei e americani opere finora trascurate o ignorate, e ricostruendo cosí complessi che risultavano dispersi: ne è nato un inventario insospettabilmente ricco e variato che costituisce una buona occasione per ridiscutere vari problemi della pittura del Cinquecento in Piemonte e nella Valle Padana. …. ; Spedizione veloce con BRT. L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.
