Barthes di Roland Barthes. Roland Barthes. Einaudi, 1980.

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Descrizione

Einaudi (Gli struzzi 220.); 1980; Noisbn ; Copertina flessibile ; 19,5 x 11,5 cm; pp. 221; Traduzione di Gianni Celati. Prima edizione nella collana. Volume riccamente illustrato in b./n. Numerose fotografie nel testo. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni), interno senza scritte, dorso con lievi segni di lettura; Buono, (come da foto). ; «L’unica passione della mia vita è stata la paura». La straordinaria epigrafe che Barthes ha scelto per il suo « Piacere del testo », andandola a cercare in Hobbes, attraversa e segna come un motto emblematico anche tutta la sua speculazione. Paura di essere afferrato e frainteso, da una facile e sommaria ‘cucina’ ideologica. Paura della «bêtise», che invita continuamente a ricercare e contraddirsi; paura d’esser fermato in un’immagine stereotipa e sterile. Ecco cosí, paradossalmente, per evitare questo procedimento di imbalsamazione precoce, di monumentalizzazione pubblica, l’idea di scriversi addosso una stravagante monografia, quasi per abolirsi, per cancellarsi, per «derealizzarsi», come avrebbe detto un pensatore a lui caro, Sartre. Non tanto un diario di fatti, di accadimenti, ma piuttosto un diario di riflessioni; non tanto aneddoti biografici, ma avventure d’idee. Un quaderno a «collage», in cui l’immagine univoca di Barthes viene continuamente frammentata, contraddetta, cancellata: « io non mi assomiglio mai». Nella prima pagina, a caratteri autografi, quasi una confessione sommessa nell’orecchio di chi s’accinge ad intraprendere questo viaggio, si legge: «Tutto ciò dovrà essere considerato come detto da un personaggio di romanzo». Un Barthes immaginario, dunque, personaggio fittizio, scritto, che si racconta in terza persona, dietro la maschera del frammento. Un po’ come il Giappone inventato di quel bellissimo «réportage» mentale che è «L’Empire des signes». Eppure, a suo modo, è una vera e propria biografia sentimentale. Le fotografie interessano soltanto il periodo dell’infanzia e dell’adolescenza, il romanzo familiare d’una formazione sostanzialmente proustiana e dolce. Poi interviene una frattura, s’avvicenda un altro immaginario, quello del Testo. In questo libro composito, a cassetto, c’è dentro di tutto: appunti da sviluppare, tentativi di auto-analisi, schizzi e disegni estemporanei, dediche, allusioni, reticenze, elenchi di preferenze e di idiosincrasie, fantasmi di scrittura. Cosi è proprio in questo libro, scritto nel 1974, che si ritrova la fisionomia piú segreta e piú autentica del grande critico. Di Roland Barthes in edizione Einaudi: «Elementi di semiologia», Saggi critici», «Critica e verità», «Sistema della Moda», «S/Z», «Miti d’oggi, Il piacere del testo, Sade, Fourier, Loyola”, Frammenti di un discorso amoroso. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.