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Alla corte di mio padre. Singer Isaac B. Alla corte di mio padre. Longanesi, 1979.

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Descrizione

Longanesi (Narratori 10.); 1979; Noisbn ; Copertina flessibile; 21,5 x 13,5 cm; pp. 238; Introduzione di I. B. Singer per i lettori italiani. Traduzione di Rosanna Pelà. Terza edizione nella collana. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni, piccole imperfezioni), dorso con lievi segni di lettura, interno senza scritte; Buono, (come da foto). ; La corte in questione è quella che gravita attorno al numero 10 di via Krochmalna, a Varsavia, e in qualche modo è una riedizione, in chiave di primo Novecento ed ebraica, della parigina Corte dei Miracoli. Perché al numero 10 di via Krochmalna sta la sede del tribunale rabbinico, le cui sentenze cercano di accordare le severe prescrizioni della Torà con la dolente problematica di un microcosmo variegato e multicolore, vitale ed emarginato. Così il rabbino, sorta di custode e detective a un tempo dello spirito ebraico, è chiamato a risolvere problemi che investono la vita e la morte della comunità, passando attraverso casi straordinari di fidanzamento e di divorzio, sino a toccare il grottesco surreale delle oche che non vogliono morire e il macabro patetico del poveraccio che chiede se è peccato far l’amore con la moglie morta… Attraverso l’accumulo di tranches de vie, episodi e quadretti, Alla corte di mio padre restituisce alla vita un intero piccolo mondo (lo stesso piccolo mondo rievocato da Shosha, il cui cuore non a caso pulsa egualmente in via Krochmalna), che di li a non molto tempo verrà scosso dalla prima guerra mondiale e travolto dalla seconda.; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.