Descrizione
Simonelli (Il piacere di raccontare); 2004; 9788886792905 ; Copertina flessibile con risvolti; 21 x 13 cm; pp. 238; Prima edizione.; leggeri segni d’uso alla copertina, interno ottimo; Buono (come da foto). ; Silvio Pellico è una delle figure più interessanti e meno conosciute del nostro Risorgimento. Accanto all’autore delle Mie prigioni, piccolo gioiello letterario e opera di grande spiritualità, c’è il Pellico delle “lettere milanesi”, traboccanti di idee e di sentimenti, di brio e di conoscenza del cuore umano, e c’è il Pellico dei Doveri degli uomini, il breve saggio improntato a equilibrio e saggezza che ebbe svariate traduzioni e ristampe, e continua ad offrire spunti di riflessione. E accanto al Silvio prigioniero politico, c’è il giovane uomo innamorato della poesia e di una donna; l’insegnante che soffre immensamente per la morte dell’allievo più caro; il giornalista che profonde intelligenza ed energia nella redazione del Conciliatore; l’amico generoso che ha una parola per tutti; il rimpatriato calunniato e deriso perché non compreso. Oggi forse meglio di un tempo possiamo comprendere il rifiuto di ogni violenza da parte di Pellico in nome del Vangelo: un rifiuto che non è pacifismo inerte, ma un agire in vista del bene comune, ricusando complicità con gli errori dei governanti ed educando con l’esempio. Degna amica degli ultimi venti anni della sua vita fu la marchesa Giulia di Barolo. Come mai Pellico lasciò un manoscritto non terminato col titolo: “Note che serviranno per chi scriverà la vita della marchesa Giulietta Falletti di Barolo”? Chi era quella donna aristocratica e ricchissima? Il libro ne racconta la personalità e l’operato, e ricostruisce un singolare rapporto di solidarietà, delineando affinità e differenze di due vite dissimili, ma entrambe fuori dalla norma. ; Spedizione veloce con BRT. L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.
