Descrizione
Sellerio (La diagonale No. 57); 1991 ; noisbn ; brossura con risvolti ; 21 x 15 cm; pp. 105 ; A cura di Erminia Artese. Prima edizione nella collana. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (sbucciature), interno senza scritte; Buono (come da foto). ; Opera giovanile ma più tardi raccolta tra le sue maggiori, dal maestro delle lettere inglesi del secolo d’oro la Vita di Richard Savage colpì il biografo e discepolo del Dottor Johnson, Boswell. Come mai, si chiedeva Boswell, un poeta minore e un panegirista aveva interessato il grande Johnson? Come mai, soprattutto, s’era stretto con lui in tanta amicizia che « associandosi a Savage, il quale era abituato alla dissipazione, alla licenziosità della città, Johnson non riuscì a mantenere la sua condotta intatta, impercettibilmente portato a indulgenze che tentarono la sua mente virtuosa »? Savage, orgoglioso, arrogante e impenitente, forse impostore (in questo libro è accreditata una storia di nascita disgraziatamente illegittima e di crudeltà materne, quasi certamente falsa): Johnson ne narra la vita sullo sfondo della vita sociale e letteraria della Londra del tempo, e ne spiega, a ogni occasione, il discutibile operato. Probabilmente perché scopo di Johnson non è semplicemente il raccontare la vita di un poeta, o di giustificare un’amicizia; è anche quello di discutere, con leggerezza e limpidità, il tema della virtù. E concludere che, con tutti i suoi peccati, Savage resta un benemerito, perché un letterato: e, come insegnava il filosofo Locke, virtù e ragione sono sempre letterate, e sempre illetterati il peccato e la brutalità. Samuel Johnson (1709-1784) – massimo protagonista della vita letteraria inglese del Settecento, e autore del primo Dizionario della lingua inglese – pubblicò la Vita di Richard Savage nel 1744, inserendola poi nella sua opera critica Vite dei poeti (1779-1781). ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.
