Descrizione
Einaudi (cahiers d’art.); 1950; Noisbn; Rilegato con titoli al piatto e dorso; 38 x 28 cm; pp. 80; Traduzione di Benedetta. Volume illustrato in b./n. 33 tavole; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (piccole imperfezioni), interno senza scritte; Buono, (come da foto). ; “Cercando il proprio posto fra gli artisti, Luca Cranach il Vecchio ha rivolto il suo sguardo alle prime file. E in queste egli ha occupato un posto che lo isola nettamente dai suoi predecessori e dai contemporanei. Riferite al loro vero momento, le sue opere rappresentano una reazione contro alcuni punti essenziali dell’estetica della seconda metà del secolo XV e della prima parte del XVI. Sono il contromovimento delle aspirazioni idealizzatrici di Van Eyck, di Roger de la Pasture, di Hugues Van der Goes, di Memling, dei Bellini, di Botticelli, di Leonardo da Vinci, del Perugino. Mentre questi artisti costringono se stessi ad alleggerirsi della passione spirituale o intellettuale, e per questa ragione ne arginano il flusso vitale considerato come un ostacolo allo sviluppo della loro potenza nei domini che vanno al di là della loro umanità, Cranach invece vi si attiene strettamente. Egli non cerca mai l’ideale lontano da sè. I primi impulsi, la tensione pretesa dalla forza vitale, i motivi operanti, gli atti spontanei sono le vere fonti del suo ingegno. Spinto all’espansione creatrice da una specie di giovinezza e di primavera, l’artista ha dipinto sotto lo stimolo di un empito che dilaga nel suo mondo d’immagini. Chi consideri le pitture precedenti a quelle di Cranach, o quelle del suo tempo, si avvede che tutti gli artisti di quell’epoca, ad eccezione di Grunewald e del Tiziano ancor giovane, approfondendo in modo solitario il loro pensiero avevano fatto divergere verso una moltitudine d’idee i fasci luminosi del loro spirito e costretto il linguaggio pittorico a impegnarsi su strade più o meno lontane dal mondo plastico.”… ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.