Nostra sorella Carrie. Theodore Dreiser. Einaudi, 1951.

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Descrizione

Einaudi (Supercoralli); 1951; Noisbn; Brossura; 22 x 13,5 cm; pp. 541; Traduzione di G. Baldini. Prima edizione. ; leggeri segni d’uso e del tempo alla copertina, interno buono, volume lievemente brunito; Buono (come da foto). ; Sister Carrie è il primo romanzo di Dreiser. Uscí nel 1900 e fu subito sequestrato, ma non prima d’aver sollevato vivissimo interesse e ammirazione tra i maggiori scrittori e critici americani e inglesi. Voleva essere il manifesto d’una nuova scuola realista, sulle orme dei maestri del naturalismo francese; fu, di fatto, l’opera che aperse la strada alla nuova letteratura americana. È la storia d’una ragazza di provincia, Carrie Maybeer, venuta a Chicago a cercar lavoro. Siamo nel 1890, l’epoca dell’irrompente ascesa dell’industrialismo americano, e pure dei primi fermenti sociali nella classe operaia. Dapprima Carrie fa l’operaia in una fabbrica di scarpe, poi un commesso viaggiatore la mantiene, poi fugge con il gerente di un caffè che si rovina per lei. Diventa una grande attrice, raggiunge la fama e la ricchezza, ma è sola. Questa, per sommi capi, la trama, una vera e propria tranche de vie. Ma due cose soprattutto, costituiscono il fascino del libro: il personaggio di Carrie, e Chicago, Carrie, anche se i suoi amori scandalizzarono i censori puritani di cinquant’anni fa, anche se alla sua fortunata carriera sembra sottintesa una furiosa voglia «d’ arrivare », è un personaggio « positivo » e morale, e, quel che piú conta, un vero personaggio. E le camminate di Carrie per Chicago e quelle di Hurstwood per New York, in cerca di lavoro, ci aprono la visione della grande città che sorge. ;

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Peso 1 kg