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Lo spirito delle leggi. Prefazione di Giovanni Macchia. Introduzione cronologia bibliografia e commento di Robert Derathe. Traduzione di Beatrice Boffito Serra. Montesquieu. Rizzoli, 1989.

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Descrizione

Rizzoli (I classici della bur L704, L705.); 1989; 9788817167048, 9788817167055 ; brossura ; 18 x 11 cm; pp. 1213; Prefazione di Giovanni Macchia. Introduzione e note di Robert Derathe. Traduzione di Beatrice Boffito. Prima edizione nella collana. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni), interno senza scritte, volumi lievemente bruniti; Buono, (come da foto). ; Sulle tre forme di governo di cui egli trattò (il repubblicano, il monarchico e il dispotico) è forse superfluo indugiare: e così sulla divisione dei poteri (legislativo, esecutivo, giudiziario). Sono definizioni e distinzioni entrate nella coscienza di tutti. Ma sarà bene avvertire (com’è stato fatto) che, quando egli pone come principio di una repubblica la virtù, di una monarchia l’onore, di un governo dispotico la paura, quei principi sono forze d’attrazione (quasi come nel sistema newtoniano); sono forze di coesione, esclusivamente politiche e non psicologiche. E benché egli sembri ancora legato ai suoi « pregiudizi nobiliari », alla concezione di una monarchia temperata dai privilegi della nobiltà, dal clero e dai parlamenti (i famosi poteri intermedi, subordinati e dipendenti), insomma di una monarchia — come chiarì nelle successive edizioni dell’« Esprit » — in cui il principe è la fonte di ogni potere civile e politico (una concezione indubbiamente conservatrice) non per questo Montesquieu non potrà non essere definito il grande teorico del pensiero politico liberale, colui che gettò le basi del liberalismo ottocentesco. Egli non aveva l’anima di un polemista. Era un sereno pensatore. Il suo giudizio non nasceva dall’irritazione, ma dalla calma meditazione. E solo considerando, nel suo insieme grandioso, la vasta e troppo minuta architettura del suo pensiero, dopo aver superato ogni polemica potrà riconoscersi quale maestro di libertà egli sia stato, quale assertore di un’idea superiore di giustizia, quale difensore della personalità umana! dall’introduzione di GIOVANNI MACCHIA ; Spedizione veloce con BRT. L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.