Descrizione
Rusconi (I Classici del Pensiero);1995; 9788818220322; copertina flessibile ; 21,5 x 14 cm; pp. 302; Traduzione D. Antiseri, R. De Mucci; leggeri segni d’uso alla copertina, interno ottimo, ; Buono (come da foto). ;«La via della schiavitù rappresenta una pietra miliare nella storia del liberalismo». Questo scrive Antonio Martino nell’Introduzione italiana a questa nuova edizione dell’opera forse più famosa di Friedrich A. von Hayek. E ancora Martino: «L’influenza di Hayek è stata enorme, forse nessuno ha contribuito più di lui al cambiamento dell’opinione prevalente che ha restituito al liberalismo classico il ruolo di protagonista del dibattito politico. Nel 1991 un mio amico americano, stupito della conoscenza del pensiero di Hayek che il suo interlocutore dimostrava, chiese al giovane intellettuale libanese come avesse fatto a farsi questa cultura sotto quella che è stata una delle dittature più brutali di questo secolo. La risposta fu: “Copiavamo a mano i suoi libri!”. E che dire di Anatoly Chubais, l’esperto di privatizzazioni di Eltsin, che raccontava: “I giorni più felici della mia vita li ho trascorsi a San Pietroburgo, a leggere Hayek in biblioteca fino a tarda notte”. Stranamente, in Italia la conoscenza delle opere di Hayek sembra ancora riservata ad una sparuta élite di studiosi. La ripubblicazione in italiano del suo primo libro di filosofia politica è un evento memorabile, che lascia sperare che, sia pure con mezzo secolo di ritardo, possa cominciare a diffondersi anche in Italia il pensiero di questo gigante intellettuale del secolo XX. E, forse, riusciremo così a scongiurare l’avvelenarsi anche in Italia di quello “scippo” del termine liberalismo che i nemici della libertà hanno perpetrato in altri paesi, come denunciato da Schumpeter con le immortali parole: “Il liberalismo economico è la teoria secondo cui il metodo migliore per promuovere lo sviluppo economico e il benessere diffuso è quello di rimuovere gli impedimenti gravanti sull’economia della libera impresa privata e lasciarla in pace. Il termine ha acquisito un significato diverso, anzi quasi opposto: come supremo, anche se non intenzionale, complimento, i nemici del sistema dell’imprenditorialità privata hanno ritenuto opportuno appropriarsi del suo nome” ». ;