Descrizione
Rizzoli; 1986; 9788817537704; 22,5 x 14 cm; pp. 268; Rilegato con sovraccoperta; Prima edizione; Minimi segni d’uso ai bordi, interno ottimo; Buono (come da foto). ; Con i due volumi su La filosofia anti-ca e La filosofia moderna (Rizzoli 1984) Severino è riuscito a fornire una chiarificazione nuova e potente dello sviluppo della grande tradizione filosofica, proprio rivolgendosi a un pubblico di non specialisti. Questo terzo volume, dedicato alla filosofia contemporanea, completa il disegno e insieme ne riprende tutti i temi fondamentali. Si può dire che in questo volume Severino mette sotto gli occhi il carattere profondamente filosofico del dissolvimento della filosofia – il dissolvimento in cui consiste il pensiero contemporaneo. Vengono così a emergere, anche in queste pagine, la profonda unità e solidarietà in cui si trovano pensatori che sembrano andare in direzioni del tutto diverse: Comte e Heidegger, Marx e Wittgenstein, Nietzsche e Gentile, Kierkegaard e Dewey, Feuerbach e Bergson. Non si tratta di perdere di vista il carattere specifico e originale di questi pensatori, ma di rendersi conto che ognuno di essi, nel modo che gli è proprio, e in modo sempre più rigoroso, si propone di salvare il divenire della realtà, ossia ciò che per l’intero corso del pensiero filosofico anzi per l’intera civiltà occidentale è l’evidenza suprema e indiscutibile. E salvare il divenire della realtà significa, per la filosofia contemporanea, distruggere ogni forma, struttura, configurazione che l’epistéme filosofica ha via via inteso come immutabile, necessaria, definitiva. ;