Descrizione
Rusconi; 1988; 9788818580167; Rilegato con sovracoperta; 23x 16 cm; pp. 355; ; leggeri segni d’uso alla sovracopertina, interno buono; Buono (come da foto). ; Anno 1997. Una fantomatica organizzazione terroristica ha preso di mira uno dei più ricchi finanzieri italiani: Sergio Bruschi, presidente della Everest International, un uomo abile nelle operazioni di Borsa quanto nei contatti con le più belle donne del jet set. Due collaboratori di Sergio Bruschi vengono uccisi. Sua figlia sarà rapita. Ricatti e minacce si moltiplicano. In ogni parte del mondo – Roma, Londra, Parigi, New York – esplode un’apocalittica febbre di violenza e di sangue. Agenti sconosciuti, intanto, distribuiscono un po’ ovunque dosi gratuite di droga. Il Medio Oriente ribolle: Egitto, Libano, Siria, Giordania e Irak vengono ormai indicati come il «pentagono del caos», fra l’indifferenza degli Stati Uniti, dell’Urss e dell’Europa occidentale. Eppure esiste una speranza di pace fra i Paesi arabi e Israele. A questo scopo è stato firmato il Trattato di Roma, che però viene boicottato dagli integralisti musulmani e dagli estremisti israeliani. Uno degli ispiratori del Trattato è proprio Sergio Bruschi, il finanziere diventato il centro nevralgico della rete spionistica mondiale. L’azione brutale, l’avventura, l’imprevedibile colpo di scena, la sottile crudeltà della diplomazia, oltre a un’attenzione tutta speciale verso l’amore e l’erotismo, fanno de Il sigillo della porpora il primo e finora unico romanzo italiano di spionaggio a respiro internazionale. ;