Descrizione
Mondadori; 1944; Noisbn; Copertina flessibile ; 19 x 13 cm; pp. 205; Originiariamente pubblicato da Treves nel 1921, poi dalla Mondadori, agosto 1944. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (piccole imperfezioni), interno senza scritte, lievemente brunito, brossura stanca, alcuni fogli parzialmente staccati. Scheda editoriale presente; Buono, (come da foto). ; SCHEDA BIBLIOGRAFICA MONDADORI. La figura del protagonista dell’unico uomo, si può dire, di questo romanzo s’imprime nell’animo del lettore con la sua tragica irresoluta tristezza. La Deledda riesce a creare, con una prosa intensa, la suggestione della solitudine, lo squallore psicologico di chi nasconde a tutti un segreto che in lui è sempre presente. L’esperienza del dolore e del male non giova, l’uomo che è caduto non può risollevarsi, il peso dei suoi atti lo incatena: e non vale che abbia incontrato la donna disposta a salvarlo con la propria dedizione e tenerezza. La donna tende alla gioia a venire ed egli si ostina a restare legato al tormentoso passato, sicché ognuno dei due finirà per riprendere la propria strada che li divide fatalmente. I personaggi di questo romanzo sono qui ridotti all’essenziale, uno, due; i loro gesti al necessario; non piú ambiente sardo, colore e costumi paesistici, ma psicologia e dramma umani. Scritto dalla Deledda dopo un trentennio di attività letteraria, il libro reca il segno dell’incessante affinamento delle doti artistiche della scrittrice. Nata in Sardegna (Nuoro, 27 settembre 1871 – Roma, 15 agosto 1936) Vincitrice del Premio Nobel per la letteratura 1926. Seconda donna, dopo la svedese Selma Lagerlöf; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.