Il mistero di Torino. Due ipotesi su una capitale incompresa. Vittorio Messori, Aldo Cazzullo. Mondadori, 2004.

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Descrizione

Mondadori (Le Scie); 2004; 9788804520702; Rilegato con sovracoperta; 22 x 15 cm; pp. 498; Prima edizione.; leggeri segni d’uso alla sovracopertina, manca triangolo del prezzo all’aletta, interno ottimo; Buono (come da foto). ; C’è un «mistero di Torino»? E quale? Che cosa nasconde la città della Sindone e dell’autoritratto di Leonardo, dei tecnici della Fiat e dei satanisti, di san Giuseppe Benedetto Cottolengo e del re lussurioso e scomunicato? Che cosa aleggia sotto Superga, tanto da provocare l’eccitazione delirante di Nietzsche e la folgorazione di de Chirico, che gli ispirò la pittura metafisica? Perché nessuna città è citata quanto questa da Nostradamus, che volle soggiornarvi? Perché è qui la maggiore raccolta di mummie e di libri egizi dei morti? Perché l’apertura al futuro di Cavour, degli Agnelli, di Valletta, di Gualino sta accanto alle tombe di de Maistre, di Solaro della Margarita, del conte di Gobineau, profeti della Reazione? Perché, al pari della sua Juventus, Torino divide chi molto l’ama da chi molto la detesta? Dove la condurrà un destino che, in pochi anni, l’ha portata sino a un milione e duecentomila abitanti e l’ha poi svuotata fin sotto i novecentomila? L’enigma di una «strana metropoli» è indagato da Vittorio Messori e Aldo Cazzullo, due giornalisti e scrittori diversi per età e, talvolta, opinioni, ma accomunati dalla vicenda umana: non nati a Torino, entrambi vi sono arrivati presto, vi si sono formati, hanno lavorato un decennio o più alla «Stampa» e infine se ne sono andati, verso le rivali Milano e Roma, pur continuando a essere affascinati dal ricordo della Mole Antonelliana, trionfo di tecnologia ottocentesca e segno esoterico per eccellenza.; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.

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