Descrizione
Rizzoli (La scala); 1982; noisbn; Rilegato con titoli al dorso, sovracoperta; 22,5 x 14 cm; pp. 419; Traduzione di Giovanni Boglio. Prima edizione.; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (piccole imperfezioni), interno senza scritte, lievemente brunito; Buono, (come da foto). ; Come si può scrivere una biografia di Dio? Dio non ha stato anagrafico, non ha caratteri somatici, non ha connotati psicologici, non ha neppure i due punti di riferimento cronologici che delimitano anche la più scarna delle biografie, la data di nascita e quella di morte: anche se c’è sempre stato qualcuno che ne ha negato l’esistenza e anche se è diventato un luogo comune della presunzione umana darne per avvenuta la morte, le date di Dio rimangono aperte sui due versanti dell’eternità Dio (…….) – ? l’eternità non è cosa che si possa condensare in un libro. É vero che il nulla che si sa della vita di Dio è compensato dalla somma di conoscenze che si possiedono sulla sua opera, ma tutto è opera sua, le stelle, i pianeti, le stagioni, gli uomini con l’intreccio infinito delle loro storie, dei loro sogni, delle loro miserie, le voci più modeste dell’inesauribile inventario dell’universo, tutte le invenzioni del caso e tutti i rigorosi meccanismi della necessità. E il tutto, l’infinito, è indicibile quanto l’eterno, trasmette a chi tenti di contem-plarlo la stessa sensazione di asfissia, lo stesso sgomento d’impotenza. Non resta che rassegnarsi alla limitatezza dello sguardo umano e scrivere quella che d’Ormesson, con garbata autoironia, chiama «una biografia stocastica – ossia aleatoria e lacunosa dell’infinito». Ecco perché in un libro su Dio, in cui si parla del caos e della creazione, della ribellione degli angeli e dell’articolazione dei tempi storici sugli immobili cardini dell’eternità, trovano tanto spazio le vicende umane di Chateaubriand, gli amori di Hortense Allart, le disavventure di un negro capitato inopinatamente a Pontarlier: a saper guardare, tutto è in tutto, il microcosmo rimanda indefinitamente al macrocosmo, il cammino della conoscenza umana è quello alterno che va dal particolare all’universale e poi ancora al particolare, che corre da qualche brandello della vita francese dell’inizio dell’Ottocento alla pienezza dell’Empireo e da questa precipita all’incontro di due giovani su un ponte, a un attentato dinamitardo, alla morte di Chateaubriand….; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.