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Dialettica negativa. Adorno Theodor. Einaudi, 1980.

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Descrizione

Einaudi (Reprints 68.); 1980; Noisbn ; brossura; 19,5 x 12,5 cm; pp. XIII-369; Traduzione di Carlo Alberto Donolo. ; Presenta severi segni d’uso ai bordi del dorso e ai piatti (senza mancanze), interno con rare sottolineature a matita; Accettabile (come da foto). ;La Dialettica negativa, scritta tra il 1959 e 1966 (ma alcuni spunti risalgono al 1932 o addirittura agli anni in cui l’autore era ancora studente) è l’opera più organica di Adorno, il sistema di un pensatore profondamente antisisternatico. Egli stesso propose di definirla antisistema così come si parla di antidramma o di antieroe. Il libro è costituito da un’introduzione e da tre parti. L’introduzione contrappone allo spirito di sistema il procedimento dell’esperienza filosofica. La prima parte costituisce una critica immanente dell’ontologia, in particolare di quella heideggeriana, mentre la seconda delinea il movimento della dialettica negativa, che culminando nel riconoscimento del primato dell’oggetto, irriducibile alla prevaricazione idealistica, diventa dialettica materialista, ma di un materialismo «senza immagini », opposto alla «coscienza reificata » del materialismo dialettico che «vaneggia, o dà ad intendere ad altri, di possedere fotografie dell’oggettività». Nella terza parte la dialettica negativa si applica, secondo la natura sua propria, a dei «modelli» che corrispondono ad alcuni concetti-chiave della filosofia: la libertà (e qui la critica investe Kant), la storia (e qui essa investe Hegel) e la metafisica, di cui si avalla la fine ma si salva l’istanza della negazione del peso dell’esistente, sicché il pensiero «è solidale con la metafisica nell’attimo del suo crollo ». La Dialettica negativa avrebbe fallito il suo scopo se si lasciasse riassumere. Il significato del libro non sta quindi nella sua impostazione esteriore, ma investe una gamma vastissima di problemi definendoli in poche frasi lapidarie là dove altri non giungerebbe alla stessa profondità attraverso analisi esaustive. I protagonisti del pensiero occidentale, dai grevi agli idealisti tedeschi fino ai fenomenologi e agli esistenzialisti, appaiono e scompaiono quasi in ogni pagina come evocati e travolti dal ritmo del pensiero, ma insieme a loro vengono «citati» (anche nel senso giudiziario) scrittori e artisti, situazioni e fatti storici. ; Spedizione veloce con BRT. L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.