Descrizione
Coged; 1978; Noisbn; Tre volumi rilegati con sovracopertina illustrata; 27 x 19,5 cm; pp. 1152; Prima edizione. Volume illustrato a col. e b./n. ; leggeri segni d’uso alle sovracopertine a cui manca il triangolo del prezzo all’aletta, interno buono, lievi fioriture ai tagli; Buono (come da foto). ; Una storia degli alpini non è solamente un racconto di vicende militari, di guerre, di sacrifici, di sangue versato e quindi di dolore e di lacrime. Una storia degli alpini è anche, forse soprattutto, un racconto di solidarietà umana, di lunghe e silenziose amicizie, di testarde allegrie, di amore per le antiche tradizioni montanare, di indistruttibili legami al borgo natio, di bizzarre consuetudini, di beffe irridenti e di testarda volontà di non cedere mai. Sicché gli alpini sono diventati, nel corso del tempo, un particolare tipo di uomo, non solo un particolare tipo di soldato. Per questo, essi hanno oltre che una storia una loro leggenda: e per questo, alla loro storia e alla loro leggenda insieme abbiamo dedicato il presente lavoro, che si sforza di rievocarle entrambe senza retorica e senza mitologie. Scriveva un alpino per antonomasia, anzi, il cantore degli alpini, Paolo Monelli, nella prefazione del suo “La guerra è bella ma scomoda”, illustrato da Giuseppe Novello: «Diffidate…. di chi si prende troppa confidenza con le belle parole; diffidate di quelle cronache della guerra che sono tutte sangue e orrore; diffidate dagli scherzi goffi, proprio scherzi da reclute, e dalle fruste freddure delle adunate dei reduci». Ecco, a questa esemplare insegna ci siamo tenuti nel compilare la nostra rievocazione della grande avventura degli alpini: senza cedere al “colore”, senza abbandonarsi al luogo comune, inserendo vicende ed episodi nel grande quadro della storia d’Italia dell’ultimo secolo, che è fatta più spesso di sofferen za e di umiliazioni, che di gioie o di trionfi. ;
