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Adriano Olivetti. Ochetto Valerio. Mondadori, 1985.

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Descrizione

Mondadori (Le Scie); 1985; Noisbn ; Rilegato con sovracoperta; 22,5 x 15 cm; pp. 331; Prima edizione. fotografie b/n fuori testo. ; segni d’uso alla sovracopertina, fioriture sparse, volume brunito; Accettabile (come da foto). ; La prima caratteristica che balza agli occhi di chiunque si accosti alla figura di Adriano Olivetti è la sua pervicace renitenza a lasciarsi rinchiudere e costringere nello spazio angusto di una definizione. Era un industriale? Senza dubbio. Era un intellettuale? Sicuramente. Guardava a un lontano futuro o teneva gli occhi ben puntati sul presente? Entrambe le cose. Si spiegano così le definizioni un po’ lambiccate, come il celebre «utopista positivo», di cui lo gratificò Ferruccio Parri. In verità non è aggiungendo aggettivi o apposizioni che si potrà mai risolvere il problema: il punto è infatti che la personalità di Adriano Olivetti non rientra nel convenzionale copione dove sono distribuite le parti della commedia italiana, sociale, storica o intellettuale che sia: il padrone, l’intellettuale, il politico e via dicendo. Il fascino di Adriano Olivetti sta nel fatto che il centro di gravitazione del suo essere, del suo agire, del suo intraprendere, del suo pensare è un punto di fuga in cui tutte le linee convergono, un orizzonte che egli solo vedeva perché se lo era appassionatamente costruito. Si spiega così, in questa tensione, una vita tanto variegata, tanto ricca: dalle intuizioni imprenditoriali alla partecipazione alla fuga di Turati, dai contrasti interni di fabbrica, alla creazione del movimento di Comunità, alla raccolta intorno a sé di un’intera generazione di nuovi intellettuali italiani, all’organizzazione scientifica del lavoro, all’architettura e alla pianificazione territoriale, alle iniziative editoriali…. ; Spedizione veloce con BRT. L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.