Non più disponibile

A son peui mach canson. Frassino Gipo. Centro Studi Piemontesi, 2002.

COD: 14300 Categoria: Tag: , ,

Descrizione

Centro Studi Piemontesi (collana di letteratura piemontese moderna, nuova serie 13.); 2002; 8882620263 ; brossura; 25,5 x 18 cm; pp. 169; Presentazione di Giovanni Tesio ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze, con imperfezioni ai bordi), macchia al piatto, segni di lettura la dorso, interno ottimo, senza scritte; Buono, (come da foto). ;Dalla PRESENTAZIONE: 1. In principio, come sempre, è la ferita. Un’idea di città che non esiste se non nel bruciore del ricordo, il sentimento di un’età che appartiene alla piccola cosmologia degli affetti inventati, alla nostalgia di un’origine favolosa: quella dell’infanzia a cui sempre si torna. Bastano pochi versi a rendere esplicito il sentimento della perdita, anche se compensata dll’orgoglio di sprigionare – grazie alla testimonianza artistica – gli ultimi bagliori di un’appartenenza (di una sopravvivenza) imperdonabile, come in Garino: “sugnavo una sità/ ch’a viv fòrse mach pì ‘nt el recòrd ratà/ dle toe prime tèile, e ‘n chèiche mie canson”.Di Giuseppe (per l’anagrafe) Farassino, classe 1934, esiste una vulgata cittadina che non distingue la parte del tutto, il creatore dalle sue creature. Impastando epica ed elegia, la fisionomia ci mette del suo. Nel traffico di un viso largo e baffuto, nel delfino tatuato sull’avanbraccio sinistro come se fosse quello di un marò o di un légionnaire, nelle mani forti che addomesticano il sigaro, nell’energia che in scena s’impone con la stessa necessità di un temporale, sembra di riscontrare i tratti di un’identità profonda da cui tutto il mondo procede. E anche se poi lui – per tutti Gipo – ha imparato a domare gli impulsi primari e a sfumarne (anche se non a levigarne) i contorni a colpi di sgorbia, quel mondo non cessa di urgere, di “dittare” i suoi desideri, come in Cor nen va pian (“Podèj torné/ per un moment masnà,/ podèj torné/ a core ‘n mes dla stra […]”), uno dei primissimi testi. D’altra parte il dettato diventa addirittura esplicito in Mè bel amor: “[…] a j’é sempre ‘n pòst lontan/ ‘ndoa a nass l’ispirassion,/ l’é la vos dla mia infansia/ la mia vera religion […]”; Spedizione veloce con BRT. L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.